PEC, EMAIL E FAX TOTALMENTE IGNORATE DALLA SOCIETA’ DEL COMUNE DI ROMA.
A fronte di numerose segnalazioni di cittadini, ma anche di verifiche dirette della nostra Associazione abbiamo deciso di inviare un esposto contro AMA per la totale mancata risposta alle segnalazioni degli utenti romani.
Per i romani, con un valore di 389 euro in media a famiglia nel 2020 (in aumento rispetto al 2019 del 2,9%) è un vero e proprio salasso. Un salasso che dovrebbe portare a efficienza non solo di pulizia della città ma anche del funzionamento amministrativo della società.
Niente di più lontano invece dalla realtà. Inutile evidenziare la sporcizia della città e l’inefficienza (ormai storica) della raccolta differenziata. Solo per fare dei confronti italiani. Milano è la più virtuosa: quasi 6 rifiuti su 10 (il 58,8%) viene differenziato. Seguono Bologna con il 51,5% di raccolta differenziata, Torino (46,6%), Roma (42,9%) e Napoli (36 per cento).
INEFFICIENZA AMMINISTRATIVA
Un costo da pagare davvero eccessivo. Non solo perché il servizio reso, per una delle tariffe più care di Italia (la più cara del Lazio) è davvero pessimo. Molti cittadini, trovandosi con richieste di pagamento da parte di Ama hanno cercato di contestare gli addebiti senza però mai ricevere risposta.
Sembrerebbe quasi una strategia scelta a tavolino per indurre il cittadino a pagare. Una forzatura non accettabile per la nostra Associazione di Consumatori.
L’ESPOSTO
Proprio per questo abbiamo deciso di inviare l’esposto all’Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato. Abbiamo chiesto all’Autorità di verificare eventuali pratiche commerciali scorrette messe in atto da una società a partecipazione comunale.